sabato 12 settembre 2009

Qui...il non verbale é assicurato!!!!



Il video che ho riportato qui riassume tanti diversi spezzoni dei migliori cartoni Disney e non solo. Sono per lo più le scene importanti e dense di emozione che tutti ricordiamo con gioia; ogni breve filmato coglie i suoi protagonisti in momenti fortemente emotivi e affettivi, facendoci cogliere il loro stato d'animo. Nella maggior parte di essi comunicano moltissimo gli occhi e la bocca. Osservandoli attentamente si comprende la loro goia, paura, timore, incertezza, sicurezza, dubbio, felicità e molto altro.

Tutto il non verbale é facilmente interpretabile e analizzabile, grazie anche al fatto che il video non ha audio (ha una base musicale di sottofondo, mi dispiace ma non riuscivo a trovarlo uguale senza).

domenica 30 agosto 2009

Il Re Leone



Il re leone, un classico Disney che ha emozionato grandi e piccoli con la sua storia dolce e allo stesso tempo divertente, passando anche in scene drammatiche.
Il cartone in assoluto che preferisco su tutti per le sensazioni che fa provare lasciando tutti incollati al televisore.
Come si fa a non commuoversi davanti alla morte di Mufasa, a sorridere quando Simba ritrova Nala o a non divertirsi con le canzoni allegre di Timon e Pumba, che trasmettono con la loro semplicità una forte allegria.
Questo é dato dall'assieme globale del cartone, ma sono anche i suoi protagonisti a contribuire in tutto ciò. Le espressioni che fanno sembrano quelle di persone reali, i comportamenti e gli atteggiamenti che assumono sono facilmente interpretabili perchè chiari e deducibili dai gesti che li acocmpagnano.
Questo breve spezzone, scena in cui Simba e Nala si rincontrano e scoprono innamorati mentre Timon e Pumba sono tristi e rassegnati all'idea che il loro amicone li lascierà per inseguire la leonessa, é ricca di emozioni che arrivano al cuore.
Fermando le immagini e catturando alcune espressioni facciali dei protagonisti si capisce chiaramente quanto detto precedentemente. L'amore, la paura, il dispiacere, la stanchezza e lo stupore sono raffigurati perfettamente.



sabato 1 agosto 2009

Comunicare con Topolino

Ecco qui un breve esempio tratto dal cartone Topolino della Disney. Si può facilmente interpretare e comprendere gli stati d'animo e le emozioni dei due protagonisti osservando la loro mimica facciale e postura.


1-4_ Topolino sta pensando.

5_ dubbioso

6_ preoccupato
7_ spaventato,

8_ sorpresa









sabato 25 luglio 2009

Prosodia

La prosodia é la musicalità del linguaggio verbale e l'uso che ne facciamo che aiutano a esprimere meglio le proprie idee e a renderle più comprensibili all'altro.
Essa studia il tono di voce, il volume, il ritmo la velocità e l'accento con cui si parla che svelano e cambiano a seconda degli stati d'animo, personalità, emozione, sesso, età, provenienza e stato fisico di colui che parla.
Ad esempio un tono affettuoso può far accettare anche una richiesta spiacevole all'interlocutore; parlare facendo pause frequenti e con un tono di voce basso é un segno di insicurezza e ansia; tutti sappiamo che quando siamo arrabbiati il tono di voce aumenta, e che quando stiamo per finire ciò che vogliamo dire tendiamo ad abbassare la voce per invitare l'altra persona a prendere parola, al contrario se vogliamo continuare ad esprimerci parleremo veloci e con tono incalzante affinché nessuno ci interrompi.
Proveremo a verificare alcuni di questi casi in famosi cartoni animati da tutti conosciuti.

domenica 12 luglio 2009

La Pantera Rosa




Fin da subito, nei primi secondi del filmato, osservendo la mimica facciale della Pantera Rosa possiamo capire la sua perplessità e preoccupazione di essere un pò cicciotella, anche se non si esplicitava con il fumetto il concetto era chiaro.
Nel minuto 3 essa sta facendo pugilato, l'energia, la convinzione e la rabbia che ci mette la percepiamo dai suoi occhi e dall'inarcamento che ne consegue delle soppracciglia.
Fermando l'immagine al secondo 3:25 notaimo come lo spavento per la caduta che l'aspetta si manifesti nel volto: occhi spalancati, soppracciglia arcuate distanti dagli occhi e bocca aperta; sono piccoli segnali che denotano questa emozione.



mercoledì 3 giugno 2009

Sguardo... lo specchio dell'anima

Con lo sguardo ogni essere umano stabilisce il primo contatto con l'altra persona, la prima relazione non verbale e coinvolge emotivamente di più di qualsiasi altra cosa.
Quando si parla di sguardo si deve analizzare molteplici fattori che lo determinano.

Le pupille esprimono le nostre emozioni in quanto reagiscono inconsapevolmente e automaticamente dilatandosi e contraendosi a seconda dell'attrazione e della repulsione suscitata dagli stimoli.
Solitamente le pupille dilatate sono segnale di attrazione e da esse noi siamo attratti, sono simbolo di positività, quelle invece contratte comunicano una sofferenza o disagio.

Oltre al movimento oculare noi spostiamo anche le palpebre e i sopraccigli rivelando ancor più le nostre sensazioni ed emozioni.
Ad esempio occhi semichiusi con sopraccigli alzato indica allegria; occhi spalancati con sopraccigli sollevate indicano sorpresa e, al contrario, uno sguardo fisso con sopraccigli portato in avanti e in basso rivela rabbia o disprezzo.

Possiamo dunque dire che le persone sono in grado di percepire con relativa esattezza l'emozione che un altro sta provando vedendo soltanto la fascia degli occhi.






martedì 19 maggio 2009

Anche se non sono umani possono comunicare?

Tutti sappiamo che i cartoni animati molto spesso hanno come protagonisti non persone umane bensì animali parlanti, robot, piante, oggetti e così via.
Ma la domanda che ci si pone é: anche se non sono umani possono comunicare? Ovviamente si!
Nella vita di ogni giorno anche il nostro animale domestico ci comunica qualcosa, ovviamente non attraverso il linguaggio ma mediante sguardi, gesti del corpo, quindi attraverso il non verbale.
Poniamo l’esempio del cartone "Il re leone", chi non ha provato un’emozione forte, magari immedesimandosi in Simba stesso, quando il padre muore cadendo dal dirupo? Tutti penso, chi più chi meno, ma le emozioni e i sentimenti provati dal leoncino sono ben chiari e arrivano nel cuore dell’osservatore.
È questo lo scopo del cartone, emozionare e divertire anche se i protagonisti non sono reali e oltrepassano le regole della fisica.

sabato 14 marzo 2009

Postura

Come già detto precedentemente il nostro corpo comunica più di quanto noi vorremmo, le nostre emozioni e il carattere che ci contraddistingue è imprigionato nella muscolatura, tanto che i segnali involontari di comunicazione possono essere colti anche dall'atteggiamento corporeo.
La postura varia con il variare delle emozioni e degli stati d'animo.
Posizioni rilassate sono assunte quando si é in situazioni informali, ad esempio tra amici, infatti, ci sentiamo a nostro agio e non ci preoccupiamo di ciò che gli altri potrebbero pensare di noi.
Vi sono poi posture che delineano l'atteggiamento assunto nella relazione: la persona sicura, dominante, di un ceto superiore all'altro solitamente ha un portamento eretto, al contrario, chi si sente subordinato o sottomesso tende a mostrarsi corporalmente più piccolo, incurvando le spalle e abbassando la testa.
La facilità di comunicazione e la creazione di un buon rapporto comunicativo dipende molto dalla rigidità muscolare che abbiamo: se siamo tranquilli e sciolti il nostro interlocutore non avrà problemi a interagire con noi, se invece siamo rigidi e non sincronizzati nei movimenti ci saranno difficoltà di rapporto.

giovedì 22 gennaio 2009

Mimica facciale

Dal volto si traggono le informazioni più importanti dell'interlocutore, viene esplicitato lo stato emotivo ed é l'area più importante sul piano espressivo e comunicativo. Il volto é ciò che caratterizza una persona da un'altra ma le espressioni che solitamente si fanno sono frequenti in tutti noi. Risulta dunque facile capire e decodificare cosa prova la persona di fronte a noi e in base a ciò cambiamo e calibriamo i nostri comportamenti. Gli occhi, le sopraccigliea e la bocca assumono una rilevanza maggiore rispetto a mascelle, fronte e naso, si può dunque dire che la parte superiore é più espressiva di quella inferiore. I movimenti facciali si accompagnano poi a quelli della testa.
L'analisi della mimica del viso viene suddivisa in tre parti:
1- regione frontale (incluse le sopracciglia);
2- parte mediana (occhi, naso e guance);
3- bocca e mento.
Ciò che nel viso maggiormente coglie l'attenzione sono gli occhi, lo sguardo e la bocca.

Con il volto possiamo mentire o dire la verità, solitamente però le espressioni false sono più durature temporalmente di quelle spontanee e per questo facilmente smascherabili.

domenica 28 dicembre 2008

verbale e non verbale... i segreti che non si nascondono!!!

Oggi parliamo, parliamo e parliamo continuamente, esprimiamo i nostri pensieri e sensazioni attraverso il linguaggio, ma non tutti sanno che non abbiamo il completo controllo di esso perché molto spesso riveliamo inconsciamente qualcosa che in realtà vorremo tacere a chi ci sta davanti.
È proprio così, può risultare assurdo ma ciò che il nostro ricevente comprende e rielabora non è dato solo dalle parole da noi emesse, la comunicazione è creata da due sistemi diversi: il verbale il non verbale.
Il primo è dato dal linguaggio verbale che distingue l’uomo dagli animali, usato da tutti i popoli con codici diversi, è combinato da pochi segni che riescono a esprimere un numero infinito di concetti. Attraverso la comunicazione verbale possiamo valutare cosa esprimere e cosa no, possiamo decidere di omettere e nascondere alcune paure o perplessità.
Il non verbale, invece, è un linguaggio “muto” che viene espresso inconsciamente senza il nostro controllo dal nostro corpo attraverso i gesti (consci, inconsci, innati e acquisiti), le posture, i movimenti, gli atteggiamenti, le espressioni del volto, l'aspetto fisico, il contatto fisico, l'orientamento e le distanze nello spazio, le intonazioni della voce, i segni tracciati sul corpo, il tatto e l'odore.
Esso può svelare ironia o serietà, togliere ambiguità, trasmettere emozioni, esprimere informazioni sul carattere e la cultura degli interlocutori e specificare ciò che è stato affermato attraverso il linguaggio. La comunicazione non verbale permette anche di creare maggiore intimità e di raggiungere l'interlocutore sul piano emotivo.
Questi aspetti comunicativi hanno un peso decisivo in tutti gli scambi comunicativi in quanto costituiscono almeno il 70% (fino al 90%) del messaggio trasmesso; le parole, dunque, rappresentano solo una piccolissima fetta della comuncazione, il corpo,infatti, al contrario del linguaggio, non mente!!!

Se i messaggi che riceviamo dai due sistemi sono congruenti il messaggio sarà rinforzato e credibile, se, al contrario, sono incongruenti vincerà sempre il non verbale in quanto è il più veritiero e importante.

domenica 14 dicembre 2008

Che cosa ci sarà ???

"é impossibile non comunicare" ... Niente di più veritiero!!!
A partire da questo primo assioma della comunicazione svilupperò il mio blog; quasi con un'impronta fanciullesca che vi riporterà indietro nel tempo e vi farà sorridere mentre ricorderete la vostra infanzia.
Vi chiederete il perché? ... Ve lo svelo subito, il tema che tratterò saranno i cartoni animati.


Cercherò di analizzare ciò che i nostri personaggi preferiti ci hanno trasmesso: le emozioni, le modalità d'espressione che utilizzavano, i loro segnali corporei, la loro comunicazione verbale e non verbale, gli stereotipi che emergono e moltissimo altro.
Elementi che forse ci sono sempre sfuggiti e a cui non abbiamo dato importanza, perché eravamo piccoli o perché era la trama che ci interessava e non come c'era stata presentata.
Spero possa appasionarvi...


Un saluto a tutti!!!